Home 9 Info utili 9 Come faccio a sapere come mi starà l’abito se non l’ho mai provato?

Come faccio a sapere come mi starà l’abito se non l’ho mai provato?

Benvenuta!

Se ti stai ponendo domande come quelle che seguono, leggi attentamente questo articolo, perchè probabilmente sei sulla pagina giusta!

Come faccio a sapere che sia il vestito da sposa adatto a me se non esiste ancora?

E se poi non mi piace una volta finito?

E se poi non mi sta bene?

E se poi me ne pento?

Per rispondere ai tuoi sacrosanti dubbi c’è un solo modo:

SPIEGARTI cosa ti aspetta quando ti rivolgi a MollyWhite Sposa, e ti imbatti in un METODO COLLAUDATO a partire dal 2008, e continuamente perfezionato tramite l’esperienza professionale diretta. Tramite questo metodo abbiamo ridotto praticamente a zero la possibilità di intraprendere questo percorso in modo non pienamente convinto e consapevole. Semplice, no? 🙂

Il Metodo MWS

(Il Metodo Sartoriale MollyWhite Sposa, insomma!)

1. PRIMO CONTATTO. Hai trovato una pagina di questo sito che ti incuriosiva particolarmente, perchè magari hai in mente un abito che non trovi da nessuna parte, o perchè sei in dolce attesa, oppure un’amica ti ha suggerito di rivolgerti a me, ed eccoci qua. Va benissimo per telefono, via Whatsapp o per email (se vuoi usa anche le pagine Facebook e Instragram). Solitamente il contatto non si limita ad una fredda ricerca di un giorno libero per entambe, ma spesso si entra già in argomento, e si cerca di capire cosa ti occorre, con quali particolarità, per quale data. Ultimamente le conversazioni iniziali su whatsapp si stanno rivelando un ottimo alleato, allungandosi spesso a dismisura. Tutto lavoro che poi, ci ritroveremo già fatto dopo. 

2. INCONTRO CONOSCITIVO. Questo, come gli altri incontri dal vivo, dura all’incirca un’ora, e serve ad entrambe per capire se parliamo la stessa lingua, quindi se ci comprendiamo al volo, e se posso effettivamente accontentare le tue richieste. Per farlo avremo bisogno di parlare, ascoltare, guardare, comprendere e infine sintetizzare. Sarà una piacevole e rilassante chiacchierata in cui – tra le altre cose – mi parlerai di te, di cosa ami nell’abbigliamento quotidiano, di cosa proprio non sopporti perchè non ti rappresenta (importantissimo da sapere!), di quale sia il tuo approccio a questo evento così importante, e così pian piano la tua personalità emergerà in modo armonioso e naturale, pronta per essere interpretata al meglio. Ti inviterò con discrezione a dirmi poi se hai allergie particolari, o se ci sono progetti in atto (ad esempio una gravidanza oppure una dieta ferrea) che possa essere utile conoscere prima dello studio dell’abito.

– LA CONSULENZA. Urge una digressione: all’interno di questo primo incontro avverrà un passaggio importantissimo, per il quale varrebbe la pena venirmi a trovare anche se alla fine deciderai di acquistare altrove il tuo vestito. Non so se hai mai sentito parlare di consulenti per la sposa o cose del genere, ma so che esistono figure professionali che a suon di centinaia di euro ti vendono quello che a me sembra naturale e indifferibile offrire gratuitamente al primo incontro e oltretutto senza impegno, nonostante faccia parte integrante della prima fase della lavorazione. Perchè lo faccio? Perchè una futura sposa informata e pienamente consapevole della selezione che sta facendo e non forzata ad una scelta di cui non si sente sicura, è una futura sposa felice, qualunque sia la sua decisione rispetto all’abito. Se sceglierà MollyWhite Sposa, al contempo, potrò essere certa che lo avrà fatto con una vera cognizione di causa, avendo chiaro cosa significhi intraprendere questa strada. Quindi in questa fase analizzeremo insieme allo specchio i tuoi colori, la forma e le proporzioni del tuo corpo, mi renderai partecipe (e se leggi fino in fondo l’articolo capirai perchè), delle tue piccole “fissazioni” a riguardo, che contano a volte molto più delle vere imperfezioni al fine di una buona riuscita del lavoro! Ti farò capire davanti allo specchio quali modelli, sfumature e dettagli ti valorizzino al meglio per quella che sei, e quali sarebbe meglio evitare. Capirai in un batter d’occhio che per ogni criticità, per ogni asimmetria, per ogni caratteristica esiste una (o addirittura più di una!) soluzione. Torneremo poi ad accomodarci per analizzare nel dettaglio i tessuti effettivamente idonei per quello che si sta delineando nella nostra mente, scartando tutti gli altri. Non ci crederai, ma da questa full immersion uscirai fuori con le idee molto più chiare di prima, come se avessi seguito un corso di formazione! E poi? Vedrai prendere forma dapprima un semplice schizzo a matita accanto al quale avrò preso tutti gli appunti necessari per creare qualcosa di unico per te, Appunti nei quali non sono rare alcune note di colore – ma per me cariche di contenuto – con su scritto “Odia le cose strette”, “Atmosfera romantica ma rock”, “No tacchi”, “Tutto fuorchè il bianco”. Poi ci saluteremo fino al prossimo appuntamento (in genere un paio di giorni dopo).

3. L’ELABORAZIONE: anche la fase immediatamente successiva al nostro primo incontro è fondamentale. Serve a me per far sedimentare le idee che mi porteranno a disegnare uno o più abiti che rispettino quanto emerso dal primo appuntamento (e anche le tua aspettative a riguardo), e a te per capire che sensazione ti abbia lasciato il nostro incontro. Se ti sentirai felice e curiosa di proseguire per vedere cosa c’è oltre, forse siamo sulla strada giusta. Ora siamo pronte per vederci di nuovo.

4. LA SINTESI. IL BOZZETTO: Eccoci qua, dopo esserci accomodate ti mostrerò il frutto di tutto il lavoro già svolto. Un bozzetto a colori chiaro e semplice da comprendere anche per i non addetti ai lavori, con le indicazioni sulle possibili varianti e gli accessori opzionali, l’elenco dei tessuti individuati adatti alla lavorazione futura, e non da ultimi, almeno due preventivi per ogni disegno (che tengano conto della possibilità di scegliere composizioni del tessuto differenti). Capirai in un baleno se il bozzetto sintetizza davvero tutto quello che ci siamo dette e scambiate, e se ti rappresenta per come vorresti apparire. Oppure se fondamentalmente ci siamo ma preferiresti apportare qualche modifica da valutare insieme. Arrivate a questo punto ti assicuro che la domanda “Come faccio a sapere che l’abito da sposa mi starà bene se non l’ho mai provato?” avrà già perso gran parte del suo senso. Anche chi giura di non avere una grande immaginazione, a questo punto si scopre la persona più creativa del mondo, grazie al bagaglio di informazioni e conoscenze che ha acquisito al primo incontro (oltre che nella vita, magari inconsapevolmente). Che ne dici? Abbiamo già lavorato parecchio insieme, no? 🙂 La cosa bella è che fino a questo momento nessuna delle due ha ancora vincolato in alcun modo l’altra. Puoi scegliere di tornare a casa e pensare bene a quale sensazione ti sia rimasta dentro dopo questa esperienza (e se non ha soddisfatto le tue aspettative sarai liberissima di interrompere qui il nostro cammino senza problemi), oppure di iniziare subito con la fase successiva.

5. AZIONE! LE MISURE: Entriamo nel vivo della sartoria. Il giorno in cui TU deciderai di iniziare il lavoro, ci vedremo per fare 3 cose:

– la firma del contratto

– il versamento della caparra

– la misurazione del corpo.

Ora, proprio su quest’ultima cosa dovrei spendere pagine e pagine di spiegazioni su quanto sia importante prenderle in un certo modo e NON in un altro, su quanto conti venire a questo appuntamento con un tipo di indumenti intimi e NON altri, oppure con una determinata tipologia di calzatura. Ti dirò solo che su queste misure si baserà TUTTO il nostro lavoro successivo, e per questo motivo vanno prese accuratamente e senza lasciar fuori dalla valutazione globale del modello quelle asimmetrie e irregolarità della figura che per forza di cose tutte abbiamo. Anche se sei a dieta, anche se sei incinta, anche se giuri che tra 6 mesi sarai completamente diversa da ora perchè ti sei iscritta ad un corso di scultura su carne, non fa nulla! Le misure di OGGI sono quelle da cui si parte, valutando poi in che modo il modello dovrà andar dietro alle modificazioni attese, eventuali o effettive. Questo giusto per farti capire che ragioneremo esattamente all’opposto di come faccia l’industria dell’abbigliamento (per la quale sei tu a doverti adattare ad un abito): qui un abito deve stare bene A TE, per come sei ora, adattandosi semmai a quello che diventarai. Non deve stare bene a tutte. Anzi, possibilmente deve stare malissimo ad una persona diversa da te :). Non si parte da una base pronta di abito, o da un cartamodello industriale per poi modificare il tutto sulle tue misure o peggio sulla tua taglia. Tranquilla, anche se lo schema che ho ideato è decisamente scrupoloso, la misurazione ti ruberà solo 10 minuti, dopodichè la palla passerà a me. Tu avrai già fatto il necessario per venire preparata a questo appuntamento (portare intimo e scarpe secondo le mie indicazioni tecniche, per ridurre al minimo la possibilità di ripensamenti a riguardo). Da ora in poi il tuo compito si limiterà ad essere TE STESSA, nel modo più diretto possibile.

6. LA TELA DI PROVA: In questo primo momento “tecnico” della lavorazione del tuo abito vedrai su di te la trasposizione su stoffa dello studio che ho accuratamente eseguito sulle tue misure. Vuol dire che avrò creato dapprima un cartamodello bidimensionale perfettamente rispondente alle tue misure, lo avrò messo alla prova su un manichino sartoriale che riproduca le tue fattezze, dopodichè avrò tagliato e imbastito un tessuto simile a quello scelto per il tuo abito, ma meno pregiato, che però serva a far capire a te come ti starà effettivamente quel modello, e a me come modificarlo alla perfezione. Generalmente la reazione a questo primo impatto con le scelte fatte è: “Già mi piace così!”. Questo accade quando si raccolgono i frutti di tutto il lavoro precedente, che come vedi serve proprio a farti esclamare una frase del genere! Ricordi quando ti chiedevi: “E se poi non mi piace”? Beh, se non ti piace in questa fase le cose sono due: o davvero (vista magari la complessità del modello) ancora non riesci a visualizzarlo finito, e in tal caso non preoccuparti perchè lo farai la prossima volta, oppure non sono stata brava io ad interpretare le tue esigenze, e allora senza indugi si riconsidera tutto il lavoro svolto e si devia verso altre direzioni, finchè non sarai contenta TU. In tutti questi anni di lavoro quante volte è capitato di dover cambiare completamente il progetto iniziale? Sono sincera, una volta è capitato. UNA. Come è andata a finire? Bene, perchè al secondo tentativo abbiamo preso la strada giusta. Sai perchè non andava bene la prima? Perchè la ragazza in questione aveva avuto remore nel parlarmi di una sua “fissazione” (che naturalmente non aveva riscontro nella realtà oggettiva) su un minuscolo dettaglio del suo corpo percepito da lei come un difetto inguardabile! Ti dico ciò perchè voglio solo farti capire che questo METODO DI LAVORO COLLAUDATO negli anni serve proprio ad evitare episodi come questo, anche se poi è andata molto bene comunque.

7. LE PROVE: accidenti, siamo nel bel mezzo della lavorazione sartoriale! Le prove (come MINIMO 3 o 4) servono per verificare nella pratica come sta procedendo il minuzioso lavoro di cesello che avrò portato avanti dietro le quinte, accanita sul povero manichino (ringraziamolo, fa le tue veci!). Giorno dopo giorno, durante gli appuntamenti, ma anche tra l’uno e l’altro, il confronto tra noi sarà continuo e nulla sarà lasciato al caso. Perchè il fatto che sei capitata qui, non è casuale. Probabilmente sei già una persona coraggiosa e creativa, e se non sapevi di esserlo credimi, lo scoprirai durante il tragitto che ti porterà ad esclamare: “Questo è proprio il MIO ABITO!” Fino a quel momento, non smetteremo mai di elaborare, realizzare, confrontare, mettere in pratica, smontare, rimontare e infine confermare! Il lavoro finirà quando saremo entrambe contenteQuante prove ci vogliono per un abito sartoriale? Quante ne serviranno, chiaro! Nessuno metterà dei limiti al numero di prove, al massimo potremo concordarne una quantità che tu possa sostenere in termini di spostamenti, soprattutto se vivi o lavori lontano dal mio laboratorio. E il momento finale sarà:

8. LA CONSEGNA! Finalmente vedremo entrambe il tuo abito finito, non senza aver ceduto all’ultima tentazione di modificare un dettaglio o aggiungere quel tocco che farà la differenza (non sai quanti “tocchi” dell’ultimo secondo hanno dato qualcosa di magico ad un abito che sembrava già perfetto!). Ti informerò sul corretto modo di indossare il tuo vestito, nonchè sulla sua conservazione e manutenzione precedenti e successive al matrimonio. Due dritte, un abbraccio con il cuore, e sarai pronta per stupire tutti – non da ultima te stessa – per il fatto che un abito da sposa possa essere così perfetto per te, comodo, rassicurante e unico! Che ne dici, direi che al giorno d’oggi non sono molte le occasioni per scegliere una lavorazione del genere, quindi perchè non provare proprio quando forse sentirai l’esigenza di essere ‘più te stessa’ del solito, cioè nel giorno delle tue nozze?

Ho scritto troppo? Non sai quante cose ho lasciato inespresse, quante emozioni e dettagli di questo percorso, unico per ognuna, potrai carpire vivendolo.

Spero di esserti stata utile, se non altro a schiarirti un pochino le idee sul mondo sconfinato della sartoria da sposa. Se hai voglia di continuare – o iniziare – il discorso con me, non ti resta che contattarmi.

Se ti riconosci in questo percorso, ti aspetto a braccia aperte!

 

Sara Lazzaro

MollyWhite Sposa

info@mollywhitesposa.it

tel o whatsapp 329.9823909

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