LA TAGLIA.
Cominciamo col dire che a me personalmente non interessa ASSOLUTAMENTE NULLA della taglia industriale. O meglio, nell’immaginare e poi realizzare un abito da zero davvero adatto a una donna in carne ed ossa, è uno degli elementi che alla fine tengo molto poco in considerazione. Perchè? I motivi sono molto semplici. Primo fra tutti, le taglie industriali, anche le più accurate, sono frutto di una semplificazione, di un calcolo matematico che poco – a volte nulla – hanno a che fare con la realtà di una singola persona. Ti è mai capitato di avere sempre lo stesso problema con abiti diversi della stessa taglia? Due abiti taglia 46 a esempio ti vanno benissimo di seno e strettissimi sui fianchi? Oppure i tuoi jeans vanno sempre bene sulla gamba ma non si chiudono in vita? Oppure che il taglio del punto vita di un abito intero sembra stare su di te molto più in alto di dove dovrebbe? O semplicemente che acquistando online ti arriva un capo che dista anni luce dalla vestibilità sulla modella in foto pur avendolo comprato della taglia che prendi solitamente? Bene. Questo accade perchè non hanno potuto metter su una fabbrica intera solo per soddisfare le TUE esigenze particolari, e in fondo mi sembra anche ragionevole 🙂 Poi magari tu fai parte di quella fortunata quantità di ragazze che corrisponde perfettamente ad una taglia industriale, ma sinceramente finora ne ho viste poche!
E allora puoi comprendere facilmente il ruolo della sartoria su misura, in particolare per un abito da sposa, capo articolato e laborioso per antonomasia. Ognuna di noi ha sporgenze, fattezze, rotondità, lunghezze e ASIMMETRIE completamente differenti da qualsiasi altra persona al mondo. Non possono esistere due fisici completamente identici, così come non esistono due persone completamente identiche nel carattere.
Limitare la valutazione della vestibilità e dell’adeguatezza di un determinato modello alla semplice taglia industriale significa perdere quella miriade di informazioni che si possono acquisire parlando, osservando, studiando una singola persona. Una taglia 40 con dei fianchi molto pronunciati, o una 50 con le gambe molto sottili e il ventre sporgente sono diversissime da affrontare in sartoria rispetto alle medesime taglie con caratteristiche opposte!
Online esistono molti schemi che dovrebbero aiutare ad orientarsi in quella che sembra più materia da fruttivendolo che da stilista o sarto (fisico a mela, a pera etc), meccanizzando la scelta della forma dell’abito in base a caratteristiche fisiche oggettive sì, ma a mio avviso anche molto limitanti se prese da sole. Io preferisco vederla in un altro modo, e ti dirò di più: è impossibile scindere totalmente la valutazione globale della fisicità – che comunque va eseguita attentamente – dalla conoscenza della personalità e delle paure della futura sposa, sono cose che riguardano anche la percezione del proprio corpo, che spesso prescinde completamente da dati oggettivi. A volte nella buona riuscita di un lavoro conta molto di più fare attenzione ad un difetto percepito dalla sposa (come capita per la BRACCIA, oggetto di grandi attenzioni e preoccupazioni da parte delle future spose, cui dedicherò un articolo apposito) piuttosto che la sua vera conformazione fisica.
Quindi esiste davvero l’abito perfetto per ognuna di noi. Basta cercarlo. Cioè pensarlo, disegnarlo, provarlo, realizzarlo, metterlo in discussione e completarlo.
Se ti piace l’idea di cercarlo insieme per il tuo giorno più bello, contattami pure. E alla fine del percorso probabilmente scoprirai di aver imparato talmente tanto che ti sentirai una vera esperta di taglie, forme, difetti, modelli, colori. E forse avrai scoperto qualcosa in più anche su te stessa.
Ti aspetto!
Sara Lazzaro
MollyWhite Sposa
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